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      Verum ille transitus non tollit potestatem territorii. Unde & transeundi leges dari ac temperari a Principe, & officialibus territorii possunt ac solent. Sane quantum ad ipsum Imperium militare cum illud distinctum plane diversumque sit a potestate territorii, neque in territorium sed in solas personas & milites competat, & cum ipso exercitu ambulet, neque commode transire exercitus possit soluto Imperio militari, hinc dicimus illud durare, ac Ducibus competere tamquam necessarium transitus, & iuris Gentium consequens, cum jure concesso omnia concessa intelligantur, sine quibus commode explicari illud nequit. In quante parti si discostino queste opinioni dalle mie, ed in quante si riuniscano si scorgerā proseguendo la lettura di questo capo, onde non mi tratterrō qui ad indicarlo.
      (330) Tali sono i cappellani, i chirurghi, i maniscalchi, gli armieri, i fornaj, i provisionieri, i vetturini, i saccomanni, le lavandaje, e tante altre classi di persone di necessario, e durevole servizio dell'armata. Nč fā differenza se qualche individuo tra essi non fosse giā venuto di fuori, ma fosse stato preso nello stesso paese, e tra' sudditi del neutrale. Potea ben questi vietar al suo suddito d'impiegarsi al servizio dell'armata straniera transitante: potea riclamarlo, e ridomandarlo, in caso che contro sua voglia vi si fosse determinato, e non si poteva negargliene la restituzione; ma ogni qual volta ha tollerato, e consentito all'atto del suo suddito, dico, che fintantocchč costui resterā addetto al servizio di quella truppa, e farā corpo con essa, sarā sotto la piena, e sola giurisdizione del Comandante dell'armata, nč potrā conoscerne altra.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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