(345) È essenziale questa parola, che qui aggiungo, giacchè non può cader questione, nè dubbio, che le persone, e le cose, le quali inavvertentemente si trovino sul territorio d'uno de' guerreggianti o perchè vi erano prima della rottura, e non siasi dato tempo conveniente ad uscirne, o perchè sianvi giunte ignorando la guerra, illegitimamente si riguardino come cose ostili. L'atto involontario nascente da ignoranza invincibile, o da impotenza fisica ed assoluta, non pregiudica mai verun dritto umano.
(346) Ius belli in hostem
(347) Non mi sorprende Omero nato in un secolo ancor rozzo, e quasi selvaggio, ma Virgilio, il buon Virgilio, il più mite, il più umano, il più devoto tra' gentili vivente nel bel secolo d'Augusto fa per fino a trè volte dal suo pio Enea uccidere Magone, Ligero, e poi Turno a sangue freddo, e mentre costoro deposte l'armi inginocchioni con calde lagrime chiedevan la vita al vincitore; ed encomia questi atti come magnanimi, e sublimi. Comparisi la morte data a Turno da Enea con quella, che l'Ariosto fa dal suo Ruggiero dare a Rodomonte, ed il Tasso da Tancredi ad Argante, e si vedrà subito la differenza delle idee della morale bellica tra' Romani, e noi. L'Ariosto, ed il Tasso fanno dar meritamente la morte a chi colla ostinazione, e colla perfidia erasi reso indegno d'ogni pietà; Virgilio fa commettere un assassinio al suo campione.
(348) Chi voglia formarsi una idea di ciò, che generalmente s'insegna ancor oggi rispetto ai dritti su' nemici, guardi o il Sistema veramente Nuovo della giustizia naturale del Coccejo, o le Questioni di Dritto Publico del celebrato Bynkershoek.
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