Mai non è riprensibile l'aver insegnato dottrine vere: ma bello sarebbe sostenerle perchè elle son vere, non perchè concordano cogl'interessi del proprio Principe, o della patria.
(363) Nella sopracitata dissertazion dell'Einecio troverà chi ne fusse curioso una erudita esposizione degli autori, e delle controversie agitate sulla materia, di cui ragiono.
(364) Vedi s. p. 145.
(365) Samuel Coccejo è l'unico, tra que', de' quali ho per le mani le opere, che discostandosi non solo dal Grozio, ma anche dal suo venerato padre francamente asserì, §. 789. della sua dissertazion proemiale, neuter prohibere, vel perturbare potest commercia pacati cum altero hostium: idque verum est etsi hostium vires inde augeantur, uti si ferrum, arma, frumenta, aliaque, quæ in bello usum habent afferuntur.
(366) Tale è l'opinione del Vattel al lib. III, c. 7. Disons encore sur les mêmes principes, que si une nation commerce en armes, en bois de construction, en vaisseaux, en munitions de guerre, je ne puis trouver mauvais, qu'elle vende tout cela á mon ennemi, pourvù, qu'elle ne refuse pas de m'en vendre aussi a un prix raisonable. Elle exerce son trafic sans dessein de me nuire; & en le continuant, comme si je n'avois point de guerre, elle ne me donne aucun juste sujet de plainte. Questo sentimento però quanto è contrario alla voce di tutti i Trattati, ed al comun dritto convenzionale, tanto a me sembra insostenibile, e strano, come da quì a poco dimostrerò.
(367) In questo anche lo stesso Samuel Coccejo malgrado il prurito, che avea di singolarizzarsi s'unì cogli altri dicendo nel sopracitato §. at impedire pacatum possumus si in Urbem obsessam frumenta, arma &c. inferre velit; idque jure necessariæ defensionis, nec commercium impeditur.
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