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      Quindi nasce la disputa tra loro, la quale potrebbe produrre una guerra; egualmente giusta dall'una parte e dall'altra, se fosse sommamente problematico, ed incerto l'esito della sollevazione.
      (490) Non può mai l'amicizia sola produrre obbligo stretto d'entrar in guerra per l'amico anche se la causa di lui fosse giustissima, e sommamente compassionevole, perchè essendo ogni guerra un massimo incomodo, ed un non lieve pericolo, non può l'amicizia sola esigger da un Principe tanto sacrifizio, e tanto rischio.
      (491) V. p. 31 e seg.
      (492) Officium mediorum in quatuor præcipue regulis consistit... Tertia, quod pacati sequantur præsentem possessionem, ex quo principio difficillimæ quædam quæstiones decidi debent. Diximus medios inter duas partes bellum gerentes, nullum sibi judicium de justitia causæ arrogare posse, nisi causam alterutrius sequi velint. Cum igitur utriusque factum pro jure habeant suspendendo judicium, dubium videtur cum quonam agere debeant si causa & necessitas civitatis requirit ut cum alterutro agant? Alibi distinximus inter possessionem sive administrationem & inter jus imperii. Vicini & medii sequuntur possessionem, quia cum judicandi facultas circa jus eis non competat, naturali ratione factum possessionis respiciunt & cum eo, qui civitatem administrat agunt. §. 788. È visibile l'imperfezione di questa teoria per altro vera in se stessa, ma che si adatta solo ai casi de' neutrali, che vadano sul territorio de' sollevati, o degli ingiusti usurpatori, e non dà lume per i casi, che i ribelli vengano sul territorio de' neutrali.


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De' doveri de' principi neutrali verso i principi guerreggianti e di questi verso i neutrali
Libri due
di Ferdinando Galiani
1782 pagine 527

   





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