Di questa seconda serie di scritti non bisogna forse fare la raccolta, ma è sufficiente un'esposizione critico-analitica. Forse il piano piú organico potrebbe essere quello in tre parti: 1) introduzione storico-critica; 2) scritti sull'Italia; 3) analisi degli scritti attinenti indirettamente l'Italia, cioè che si propongono di risolvere quistioni che sono essenziali e specifiche anche per l'Italia.
Egemonia della cultura occidentale su tutta la cultura mondiale. 1) Ammesso anche che altre culture abbiano avuto importanza e significato nel processo di unificazione «gerarchica» della civiltà mondiale (e certamente ciò è da ammettere senz'altro), esse hanno avuto valore universale in quanto sono diventate elementi costitutivi della cultura europea, la sola storicamente o concretamente universale, in quanto cioè hanno contribuito al processo del pensiero europeo e sono state da questo assimilate.
2) Ma anche la cultura europea ha subito un processo di unificazione, e, nel momento storico che ci interessa, ha culminato nello Hegel e nella critica all'hegelismo.
3) Dai due primi punti risulta che si tiene conto del processo culturale che si impersona negli intellettuali; non è da parlare delle culture popolari, per le quali non si può parlare di elaborazione critica e di processo di sviluppo.
4) Non è neanche da parlare di quei processi culturali che culminano nell'attività reale, come si verificò nella Francia del secolo XVIII, o almeno è da parlarne solo in connessione col processo culminato in Hegel e nella filosofia classica tedesca, come una riprova «pratica», nel senso cui si è piú volte e altrove accennato, della reciproca traducibilità dei due processi, l'uno, quello francese, politico-giuridico, l'altro, quello tedesco, teorico-speculativo.
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