Una mentalità animista è invece decisamente contraria al progresso tecnico della manifattura, all'esplicarsi dell'istinto operaio sulla materia inerte. Cosí il Veblen spiega come, all'inizio dell'era neolitica, in Danimarca la tecnica agricola fosse già tanto avanzata mentre rimase nullo per lungo tempo lo sviluppo della tecnica manifatturiera. Attualmente l'istinto operaio, non piú ostacolato dalla credenza nell'intervento di elementi provvidenziali e misteriosi, va unito a uno spirito positivo e consegue quei progressi nelle arti industriali, che sono propri dell'epoca moderna».
Il De Man avrebbe preso cosí dal Veblen l'idea di un «animismo operaio» che il Veblen crede esistito nell'età neolitica, ma non piú oggi e l'avrebbe riscoperto nell'operaio moderno, con molta originalità.
È da notare, date queste origini spenceriane del De Man, la conseguenzialità del Croce che ha visto nel De Man un superatore del manismo ecc. Tra Spencer e Freud, che ritorna ad una forma di sensismo piú misterioso ancora di quello settecentesco, il De Man meritava proprio di essere esaltato dal Croce e di vedersi proposto allo studio degli italiani intelligenti. Del Veblen è annunziata la traduzione in italiano per iniziativa dell'on. Bottai. In ogni modo in questo articolo del Masoero si trova in nota la bibliografia essenziale. Nel Veblen si può osservare, come appare dall'articolo, un certo influsso del marxismo. Il Veblen mi pare che abbia avuto anche influsso nelle teorizzazioni del Ford.
Passaggio dal sapere al comprendere, al sentire, e viceversa, dal sentire al comprendere, al sapere.
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