Tutti questi sono problemi «teorici», non quelli che l'autore del Saggio pone come tali. Le quistioni che egli pone sono quistioni di ordine immediato, politico, ideologico, intesa l'ideologia come fase intermedia tra la filosofia e la pratica quotidiana, sono riflessioni sui fatti singoli storico-politici, slegati e casuali. Una quistione teorica si presenta all'autore fin dall'inizio quando accenna a una tendenza che nega la possibilità di costruire una sociologia dalla filosofia della praxis e sostiene che questa può esprimersi solo in lavori storici concreti. L'obbiezione, che è importantissima, non è risolta dall'autore che a parole. Certo la filosofia della praxis si realizza nello studio concreto della storia passata e nell'attività attuale di creazione di nuova storia. Ma si può fare la teoria della storia e della politica, poiché se i fatti sono sempre individuati e mutevoli nel flusso del movimento storico, i concetti possono essere teorizzati; altrimenti non si potrebbe neanche sapere cosa è il movimento o la dialettica e si cadrebbe in una nuova forma di nominalismo. (È il non aver posto con esattezza la quistione di cosa sia la «teoria» che ha impedito di porre la quistione di che cosa è la religione e di dare un giudizio storico realistico delle filosofie passate che sono presentate tutte come delirio e follia).
Nota I. Le cosidette leggi sociologiche, che vengono assunte come cause - il tal fatto avviene per la tal legge ecc. - non hanno nessuna portata causativa; esse sono quasi sempre tautologie e paralogismi.
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Saggio
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