Si è detto che cento vacche una per una sono ben diverse da cento vacche insieme che allora sono un armento, facendo una semplice quistione di parole. Cosí si è detto che nella numerazione arrivati a dieci abbiamo una decina, come se non ci fosse la coppia, il terzetto, il quartetto, ecc., cioè un semplice diverso modo di numerare. La spiegazione teorico-pratica piú concreta si ha nel I volume della Critica dell'Economia politica, dove si dimostra che nel sistema di fabbrica, esiste una quota di produzione che non può essere attribuita a nessun lavoratore singolo ma all'insieme delle maestranze, all'uomo collettivo. Qualcosa di simile avviene per l'intera società che è basata sulla divisione del lavoro e delle funzioni e pertanto vale piú della somma dei suoi componenti. Come la filosofia della praxis abbia «concretato» la legge hegeliana della quantità che diventa qualità è un altro di quei nodi teorici che il Saggio popolare non svolge, ma ritiene già noti, quando non si accontenta di semplici giochi di parole come quelli sull'acqua che col cambiare di temperatura cambia di stato (ghiacciato, liquido, gassoso), che è un fatto puramente meccanico, determinato da un agente esterno (il fuoco, il sole, o l'evaporazione dell'acido carbonico solido ecc.).
Nell'uomo chi sarà questo agente esterno? Nella fabbrica è la divisione del lavoro ecc., condizioni create dall'uomo stesso. Nella società l'insieme delle forze produttive. Ma l'autore del Saggio non ha pensato che se ogni aggregato sociale è qualcosa di piú (e anche di diverso) della somma dei suoi componenti, ciò significa che la legge o il principio che spiega lo svolgersi delle società non può essere una legge fisica poiché nella fisica non si esce mai dalla sfera della quantità altro che per metafora.
| |
Critica Economia Saggio Saggio
|