) e nel saggio sul «Caracciolo» della teologia calvinista ecc. «Traduzioni» e interpretazioni simili sono contenute incidentalmente in numerosi scritti del Croce.
6°. Croce e la tradizione italiana o una corrente determinata della tradizione italiana: teorie storiche della Restaurazione; scuola dei moderati; la rivoluzione passiva del Cuoco divenuta formula d'«azione» da «avvertimento» di energetica etico-nazionale; dialettica «speculativa» della storia, meccanicismo arbitrario di essa (cfr. la posizione del Proudhon criticata nella Miseria della filosofia); dialettica degli «intellettuali» che concepiscono se stessi come impersonanti la tesi e l'antitesi e quindi elaboranti la sintesi; questo non «impegnarsi» interamente nell'atto storico non è poi una forma di scetticismo? o di poltroneria? almeno non è esso stesso un «atto» politico?
7°. Significato reale della formula «storia etico-politica». È una ipostasi arbitraria e meccanica del momento dell'«egemonia». La filosofia della praxis non esclude la storia etico-politica. L'opposizione tra le dottrine storiche crociane e la filosofia della praxis è nel carattere speculativo della concezione del Croce. Concezione dello Stato in Croce.
8°. Trascendenza-teologia-speculazione. Storicismo speculativo e storicismo realistico. Soggettivismo idealistico e concezione delle superstrutture nella filosofia della praxis. Gherminella polemica del Croce che «oggi» dà un significato metafisico, trascendente, speculativo ai termini della filosofia della praxis, quindi l'«identificazione» della «struttura» con un «dio ascoso». Dalle diverse edizioni dei libri e saggi del Croce estrarre i giudizi successivi, sempre mutati, senza una giustificazione specifica, sull'importanza e la statura filosofica dei fondatori della filosofia della prassi.
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