Una società che dice di lavorare per creare dei parassiti, per vivere sul cosí detto lavoro passato (che è metafora per indicare il presente lavoro degli altri) in realtà distrugge se stessa.
[«Economia pura».] Osservazioni sui Principî di economia pura di M. Pantaleoni (nuova edizione 1931, Treves-Treccani-Tumminelli).
1) A rileggere il libro del Pantaleoni si comprendono meglio i motivi delle abbondanti scritture di Ugo Spirito.
2) La parte prima del libro, dove si tratta del postulato edonistico, potrebbe piú acconciamente servire come introduzione a un raffinato manuale di arte culinaria o ad un ancor piú raffinato manuale sulle posizioni degli amanti. È un peccato che gli scrittori di arte culinaria non studino l'economia pura, perché coi sussidi di gabinetti di psicologia sperimentale e del metodo statistico potrebbero giungere a trattazioni ben piú complete e sistematiche di quelle volgarmente diffuse: lo stesso si dica della piú clandestina ed esoterica attività scientifica che si affatica ad elaborare l'arte dei godimenti sessuali.
3) La filosofia del Pantaleoni è il sensismo del secolo XVIII, sviluppato nel positivismo del secolo XIX: il suo «uomo» è l'uomo in generale, nelle premesse astratte, cioè l'uomo della biologia, un insieme di sensazioni dolorose e piacevoli, che però diventa l'uomo di una determinata forma sociale ogni qualvolta dall'astratto si passa al concreto, cioè ogni qualvolta si parla di economia e non di scienza naturale in genere. Il libro del Pantaleoni è quello che si può chiamare un'«opera materialistica» in senso «ortodosso» e scientifico!
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