In ogni momento c'è una scelta libera, che avviene secondo certe linee direttrici identiche per una gran massa di individui o volontà singole, in quanto queste sono diventate omogenee in un determinato clima etico-politico. Né è da dire che tutti operano in modo uguale: gli arbitrî individuali sono anzi molteplici, ma la parte omogenea predomina e «detta legge». Che se l'arbitrio si generalizza, non è piú arbitrio ma spostamento della base dell'«automatismo», nuova razionalità. Automatismo è niente altro che razionalità, ma nella parola «automatismo» è il tentativo di dare un concetto spoglio di ogni alone speculativo: è possibile che la parola razionalità finisca coll'attribuirsi all'automatismo nelle operazioni umane, mentre quella «automatismo» tornerà a indicare il movimento delle macchine, che diventano «automatiche» dopo l'intervento dell'uomo e il cui automatismo è solo una metafora verbale, come lo è detto delle operazioni umane.
Gli studi di storia economica. Ricordare la polemica Einaudi-Croce (Einaudi nella «Riforma Sociale») quando uscí la 4ª edizione del volume «Materialismo storico ed economia marxistica» con la nuova prefazione del 1917. Può essere interessante studiare per i vari paesi come si sono formate le varie correnti di studio e di ricerca di storia economico-sociale, come si sono atteggiate ecc. Che sia esistita in Inghilterra una scuola di storia economica, legata all'economia classica, è certo, ma i suoi sviluppi ulteriori sono, oppure no, stati influenzati dal materialismo storico?
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