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      Per la sua posizione politica la risposta di Graziadei all'inchiesta del «Viandante» nel 1908-909: Graziadei era dei piú destri e opportunisti. Opuscolo sul sindacalismo: il modello di Giaziadei era il laburismo inglese, egli liquidatore del partito. La sua posizione nel dopoguerra curioso fenomeno di psicologia di intellettuale, che [è] persuaso «intellettualmente» dell'asinità del riformismo politico e perciò se ne distacca e lo avversa. Ma altro è la sfera dell'intelligenza astratta e altro quella della pratica e dell'azione. Nel campo scientifico trova, dopo il '22, il terreno di ritirata e il ritorno alla posizione di avanguerra. Si pone il problema: è leale ricercare nel passato di un uomo tutti gli errori che egli ha commesso per rimproverarglieli ai fini della polemica attuale? Non è umano che si sbagli? Non è anzi attraverso gli sbagli che si sono formate le attuali personalità scientifiche? E la biografia di ognuno non è in gran parte la lotta contro il passato e il superamento del passato? Se uno oggi è areligioso, è lecito ricordargli che egli è stato battezzato ed ha, fino ad una certa età, osservato le regole del culto? Ma il caso del Graziadei è ben diverso. Egli si è ben guardato dal criticare e superare il proprio passato. Nel campo economico egli si è limitato, per un certo tempo, a tacere: oppure ha sostenuto, a proposito del ritmo di accentramento del capitale nella campagna, che la «pratica attuale» dava ragione alle sue teorie (- sulla superiorità della mezzadria sull'impresa capitalistica accentrata, ciò che era lo stesso che dire sulla superiorità dell'artigianato sul sistema di fabbrica - egli si basava sulla Romagna e anzi addirittura su Imola per questa sua conclusione.


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Il materialismo storico e la filosofia di Benedetto Croce
di Antonio Gramsci
pagine 451

   





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