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      Nessun discorso è piú significante di quello che nella seduta consiliare di ieri ha esibito alla nostra ilarità.
      Per «aria ai monti» Garibaldi, Mazzini, il popolo tutto, quello delle cinque giornate, come quello delle dieci di Brescia, leonessa d'Italia, passano in sott'ordine.
      La monarchia soprattutto [otto righe censurate].
      (7 gennaio 1916).
     
     
      E LASCIATELI DIVERTIRE
     
      I proprietari dei padiglioni per i pubblici spettacoli in piazza Vittorio hanno indirizzato al sindaco un memoriale, del quale non si sa se ammirare di piú lo spirito di civismo o la logica della grande tradizione liberale italiana. Sicuro, i proprietari ecc. hanno dato una lezione di liberalismo al giornale nel quale aleggia ancora, specialmente per quanto riguarda il formato e la distribuzione dei vari caratteri tipografici, lo spirito di Giovanni Botero.
      Essi dicono: se a Torino anche durante questo carnevale, c'è della gente che vuole divertirsi e passare allegramente quei dati giorni del calendario destinati da tempo immemorabile alle grandi mangiate e alle grandi bevute, perché l'autorità costituita dovrebbe intervenire e impedire questa libera manifestazione della volontà nazionale?
      D'altronde, se il pubblico vorrà per quest'anno rimanersene a casa e destinare il superfluo del bilancio domestico o al prestito nazionale, o alla Croce Rossa, o a qualsiasi altra istituzione di beneficenza bellica, a perderci saremo noialtri che ci saremo sacrificati per dimostrare ai tedeschi che in Italia l'allegria non manca anche in tempo di guerra, e che noi italiani siamo superiori anche a certi piccoli incidenti che sono la guerra europea e la morte all'ordine del giorno e della notte, come magnificamente ha sostenuto il consigliere nonché socialista dott.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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