Questo è un fatto e gli avversari, purtroppo, non lo sanno comprendere.
Ma v'hà di piú. L'agitazione di diecimila metallurgici ha giovato soltanto, almeno immediatamente, agli operai delle fabbriche piú grandi ed importanti, escludendo dai benefici delle conquiste odierne gli operai delle piccole officine metallurgiche non consorziate.
Un'ingiustizia? Certo. Ma l'organizzazione, pur non potendo agire immediatamente, non starà con le mani in mano, come si suol dire. Intanto — ed è questa la significazione importante dell'agitazione chiusasi con un ottimo successo per gli operai — l'organizzazione ha tutto di guadagnato ad agevolare sia pure indirettamente l'agglomerarsi dei piccoli ai grandi industriali, l'assorbimento delle piccole aziende nelle grandi. In un'espressione marxistica: l'accumulazione dei mezzi e dei modi di produzione. Il Consorzio degli industriali automobilisti torinesi è un cominciamento di accumulazione e concentrazione capitalistica. I grandi industriali qui dunque si incaricano di avvalorare una previsione socialista e rivoluzionaria: s'incaricano di eliminare i ceti medi dalla produzione approfondendo cosí gli antagonismi di classe. Siamo in pieno marxismo. E pensare che ci sono ancora degli imbecilli che proclamano il fallimento delle nostre dottrine in nome della scienza vera.
(16 gennaio 1916).
I MOSCHETTIERI IN CONVENTO
Compio un dovere di cortesia e non ne sono spiacente. Mi sento tranquillo, riposato, varcando le soglie del convento dove accompagno una signora in visita di convenienza e d'obbligo familiare.
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Consorzio
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