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      Non si comprenderebbe, infatti, perché i commessi di farmacia, gli impresari di carri funebri, i venditori di carote e di altri erbaggi, i commercianti in anelli di gomma per ombrelli e in tiranti per bretelle, ecc. ecc. dovrebbero essere da meno dei droghieri in fatto di entusiasmo verso l'on. Salandra.
      Infine noi vorremmo che al ricevimento non mancassero le rappresentanze di altre benemerite associazioni che potrebbero essere ancora piú gradite al paterno cuore dell'on. Salandra. Per esempio: la confraternita dei Santi Pietro e Paolo, quella della Misericordia, quella delle ragazze pentite e dei mariti traditi e quella ancora delle vergini per forza e delle venerande perpetue e tutte le altre congreghe religiose che sono ben conosciute anche dall'on. Panié e persino dall'on. Bevione.
      Naturalmente, perché il ricevimento sia degno dell'ospite, a torto rimproverato di fornicamenti massonici e franciosi, sarebbe bene che questi ultimi ingredienti della festività ed ospitalità fossero completati da una brava teoria di moccoli debitamente accesi e di stendardi giallo-neri. Di questi ultimi il «Momento» a Torino, il cardinale delle caramelle e dei panettoni permettendolo, riuscirebbe ad esibirne parecchi.
      Anch'io, come il marchese Colombi, sono d'avviso che le feste si fanno o non si fanno, e se si fanno devono essere complete. Lo sappia il comitato di preparazione civile.
      (25 gennaio 1916).
     
     
      DAI MACELLAI A POLLEDRO
     
      Eh, sí, quando si ha il dono dell'intuizione!... Eppure non idolatro Bergson.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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