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      Essi in ultima analisi non uccidono e non vendono che carne di bestia. Altri invece... Ma lasciamo andare.
      Meglio un macellaio vero, amici, che un Polledro falso. Ma poiché per le feste salandrinesche s'è fatto vivo anche costui promuovendo una manifestazione di studenti, evviva anche lui! Ma badi, l'ex terribile rivoluzionario, di togliersi la maschera d'un tempo. Sia franco e nel giorno della venuta si mostri quale egli è, quale fu sempre: un soggetto di psichiatria «politica», solo per la quale sono comprensibili i suoi trapassi da antimilitarista piú herveista di Hervé ad organizzatore di dimostrazioni studentesche in onore di chi non deve dimenticare di aver fatto arrestare Andrea Costa commemoratore di Oberdan. Un soggetto di «psichiatria» politica: solo alla stregua della quale è compatibile che il livido Polledro interventista ripeta il rito allegro degli eroi di Offenbach. Giú la maschera, miserabile!
      (26 gennaio 1916).
     
     
      LO CHAMPAGNE
     
      Un'offerta kolossal!
      Dico cinquecento bottiglie di champagne! La cronaca avverte che «una benefica persona, che vuol essere sconosciuta, ha messo a disposizione del sindaco conte senatore Teofilo Rossi cinquecento bottiglie di vino champagne perché venissero equamente ripartite fra i diversi ospedali militari di Torino per i soldati degenti per ferite o per malattie. Il sindaco ha già provvisto secondo tale desiderio».
      E poi si dica che a Torino non vi siano persone generose! Quella che ha fatto una tanta offerta è la statua della generosità. Che nel caso nostro tale generosità sia benefica per me è alquanto discutibile.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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