Ricordo, per esempio, questo fatto: ho visto due o tre anni fa, quando persino il «Corriere della Sera» attaccava gli zuccherieri per l'esosa speculazione che esercitavano, e ancora piú che mai esercitano, un foglietto non piú ampio di una cartolina illustrata, uno di quei misteri non so se settimanali o mensili che una beghina si incarica nei paesi di distribuire mediante il versamento di un abbonamento annuo di dieci centesimi. Ebbene, in quel mistero da una parte c'era effigiato Gesú Cristo in croce che subisce l'estremo oltraggio, e dall'altra stampato il consiglio di pregare in quella settimana (o in quel mese) per i poveri zuccherieri cosí ingiustamente perseguitati dai nemici della religione, quali i socialisti e l'immancabile massoneria. Suggestivo accoppiamento di Gesú in croce e di Maraini perseguitato da Giretti. È un esempio e vale solo come tale. Eppure ricordo che mi fece riflettere, e sempre mi ritorna alla memoria ogni qual volta mi fermo dinanzi ad una vetrina libraria religiosa e vedo allineati tutti quei volumi dall'apparenza modesta, schiva dei facili lenocini dell'eleganza esteriore, non pericolosa. Mi domando ogni volta: a qual diavolo mai parente di Maraini avranno accoppiato il buon Gesú questi farisei sostenitori e divulgatori della buona stampa?
(16 febbraio 1916).
IN DIFESA DI UN LADRO
Quell'impiegato della Banca commerciale che era riuscito ad appropriarsi di quarantamila lire, aveva fatto indubbiamente un buon colpo. Il piacere del successo è durato meno delle celebri rose.
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