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      Ma Torino, come si sa, è quella città dove i socialisti bizantineggiano sul pelo della capra, e per sfondare le sue mura granitiche e permettere l'ingresso al sanguinoso cavallo di guerra di Maometto, era necessario Orban e la sua bombarda da 650, anche se essa avesse dovuto scoppiare dopo il primo colpo e mandare in frantumi il disgraziato e scialbo inventore.
      (23 febbraio 1916).
     
     
      I TROMBETTIERI
     
      Oggi sono piú idrofobo e piú cane arrabbiato del solito. Ma credo d'averne ben donde. Da tre giorni, ogni mattina, dalle quattro alle cinque, proprio nell'ora in cui nelle caserme si dà la sveglia ai soldati, di fronte alla mia finestra, nella casa di faccia incomincia la scuola di tromba. Vi prego di credere che non è la cosa piú allegra di questo mondo. Proprio nell'ora piú propizia al sonno riparatore, quando la nervosità della giornata di lavoro si acquieta per la stanchezza, ecco che pare sia arrivato il giorno del giudizio universale e trombe in tutte le chiavi incominciano a squillare con cosí sconcertante insistenza che pare tutti gli echi degli angoli della stanza ne risuonino e i muri stessi siano diventati una cassa armonica. Non giudico, constato. La casa di fronte è grande, è un isolato che si estende da via S. Croce a via Ospedale, ha delle risorse innumerevoli; perché la scuola di tromba debba essere posta proprio di fronte all'enorme alveare nel quale dei pacifici cittadini credono avere il diritto, pagato salatamente, di riposare, non riesco proprio a spiegarmelo. Non faccio una questione personale: naturalmente, essendo la mia idrofobia in causa, sento piú vivamente il torto che si fa ai miei coinquilini, ma mi pare che il mio interesse personale combaci perfettamente con quello di tutti gli altri, perché sia abbastanza giustificata la protesta.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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