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      Le seccature inevitabili sono già sufficienti a dare agli abitanti della città quel tono nervoso che li distingue dai pacifici ed invidiabili campagnoli. Che proprio non sia possibile evitare queste altre, come la scuola di tromba, cui si potrebbe senza difficoltà rimediare? Capisco che per l'autorità tutoria il cittadino non è che un contribuente che ha solo il sacrosanto dovere di pagar le tasse senza fiatare, di accettare senza protesta tutti i gravami che anche i semplici monopolizzatori delle industrie civiche credono avere il diritto di imporgli, di non turbare la pubblica tranquillità, ecc. ecc. e che per il resto deve cavarsela da sé e non incaricarsene. Ma siccome penso che se domani saltasse a me il ticchio di prendere in affitto un appartamento nel palazzo dove abita il signor sindaco, o il signor prefetto, o il signor comandante della divisione, e di istituirvi una scuola di bombardino o di cornetta con orario piuttosto mattiniero, sentirei strilli e proteste da digradarne tutte le oche di Brema sottoposte all'ingrassamento del fegato, e sarei posto alla porta senza molti complimenti; cosí credo che sarebbe dovere in una città dove si predica l'igiene ed è multato chi sputa sul tram, che si provvedesse perché anche nel caseggiato che va da via S. Croce a via Ospedale le scuole di tromba fossero allogate in appartamenti un po' eccentrici, perché la salute dei cittadini non è posta solamente nei polmoni e nel sangue, ma anche nei timpani e nel sistema nervoso.
      (24 febbraio 1916).


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





Brema S. Croce Ospedale