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      In fondo il Circolo degli artisti ha voluto solo dimostrare che l'arte può essere trasformata in lanciabombe per la guerra economica. La mania sarebbe innocente se non potesse andarci di mezzo il portafoglio del padre di famiglia, costretto da leggi restrittive di dogana a comprare ciò che i figliolini magari butteranno via senza neppure guardare, e al ministero purtroppo c'è Giovanni Rosadi.
      Leonardo Bistolfi dovrebbe persuadersi che gli affari devono essere fatti dagli uomini d'affari, anche per i giocattoli, perché altrimenti si vedranno di nuovo nelle case italiane gli ippopotami di pessimo gusto, le orribili facce cucite e gli altri delinquenti che si vorrebbero vedere appesi alla lanterna.
      (10 marzo 1916).
     
     
      PICCOLO MONDO ANTICO
     
      Un esempio da imitare è l'opera della nostra sezione mazziniana di Torino, modesta di numero, ma di perspicace assidua attività.
      Essa cooperò in concorso di Terenzio Grandi alla fondazione del Centro d'azione civile e di difesa che in questi sette mesi, in Torino esplicò azione alacre e vigile, specie contro le mene dei neutralisti di tutti i generi.
      A sua volta la nostra sezione provvede a tener in evidenza la caratteristica mazziniana.
     
      Cosí ho letto nella «Terza Italia» — pubblicazione quindicinale — organo del partito mazziniano italiano. Qualche rara volta giunge, fra il fascio dei giornali che quotidianamente si rovescia sui tavoli redazionali, questo foglio ed io lo apro, lo leggo con compunta curiosità. È la voce d'un partito, d'un gruppo, d'un uomo, forse, che chiama, chiama disperatamente.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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