La creaturina cosí non ha potuto neppure dare un gemito di dolore e di inconscia protesta. È stata spenta d'un colpo, e le mani crudeli della giovane madre dopo l'atto nefando della soffocazione, non hanno indugiato a nascondere il corpicino che è stato cacciato in una valigia. Breve: il delitto è tosto scoperto, la giovane donna sciagurata è all'ospedale di San Luigi, debitamente piantonata, ed il cadaverino è all'Istituto del Valentino.
Ancora piú raccapricciante è l'altro infanticidio che, compiuto or sono piú di tre mesi, è stato scoperto soltanto ieri. Breve ancora: la giovinetta Balocco, venuta con la sorella minore da Grignasco a Torino a guadagnarsi il pane come ricamatrice, fa all'amore con un ufficiale. Amore solido, fisiologico, non fogazzariano, ed è naturale che dia tosto il non ambito risultato. L'ufficiale parte per il fronte e la giovinetta rimane a Torino a struggersi dalla vergogna e dallo sgomento per la gravidanza che avanza inesorabile. Nessun empiastro è efficace: il piccolo essere che urge nelle viscere della ragazza resiste ad ogni assalto e la sera del trenta novembre riesce ad uscire per essere subito strangolato con una funicella dalla giovane madre, pazza di terrore nella solitudine della sua fredda cameretta. Sopraggiunge la sorella che accoglie pietosamente la confessione dell'infanticida e il cadaverino viene nascosto in una valigia e là rimane per dei mesi, finché la padrona di casa che dava in affitto la cameretta alle due sorelle, per il fetore nauseabondo che usciva dalla valigia, è indotta ad aprirla e scopre il delitto che conduce all'arresto della ragazza.
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