Chissà, forse i giudici dell'Assise che condanneranno le due infanticide, penseranno pure di contribuire in tal modo a salvare la morale e magari riterranno anch'essi che «tutto ciò che nel mondo è civile, è romano ed italiano», compresa — s'intende — la irresponsabilità giuridica dei collaboratori alla confezione di nuovi esseri umani destinati a finire soffocati in una valigia od affogati in un cesso...
(14 marzo 1916).
LA LAMPADA DI BISTOLFI
Già, è vero: non tutti i torinesi sanno che presso a Giaveno, in un sito amenissimo, saluberrimo, che però reca «l'aspro nome di Selvaggio, grazie allo zelo di un comitato di pie signore della nostra città, è sorto in questi ultimi anni un santuario dedicato alla Madonna di Lourdes».
Il giornale cittadino e non cattolico che ci rende edotti di codesta mirabilia, aggiunge che il «santuario è bello, ridente ed ha vicino un vasto ospizio per i pellegrini, poiché vi si fanno anche numerosi e frequenti pellegrinaggi».
Bene a sapersi anche codesto. Nelle informazioni del giornale non clericale e tutto fervido di bellicismo c'è però una lacuna, che i sagrestani di via Oporto dovrebbero riempire. Il giornale dal quale tolgo le preziose informazioni non dice se anche la Madonna di Lourdes nella sua reincarnazione al Selvaggio sia suscettibile di miracoli, se ne abbia fatto, se ne faccia. La taumaturgia della Vergine a Lourdes di Francia è ormai famosa ed intorno ad essa sono stati scritti molti libri: ce n'è persino uno di Emilio Zola. Tant'è — della Madonna francese — la fama che va per la terra e l'oceano, che in non poche parti del mondo cattolico s'è voluto erigere un santuario fatto ad imitazione di quello celeberrimo di Lourdes.
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