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      Ce n'è uno persino a Milano, e i buoni meneghini non sanno ricordarlo nei loro conversari burleschi senza aggiungere che da quando il santuario è sorto in uno dei quartieri piú eccentrici, le gesta dei teppisti e dei ladri sono miracolosamente aumentate. Cosí la milanese Madonna di Lourdes è già diventata nelle arguzie dei buoni ambrosiani nientemeno che la Madonna dei louch, cioè la protettrice dei ladri e dei teppisti.
      E questo è già un miracolo, che quella del Selvaggio non sa forse ancora compiere.
      Ma ecco che adesso le stesse pie donne che contribuirono all'erezione del Santuario di Giaveno, vogliono indurre la Vergine, rimasta immacolata anche dopo il parto operato dallo spirito santo sotto forma di volatile, a compiere il miracolo dei miracoli.
      La gentile patrona delle pie dame, la contessa Margherita Betti di Carpanea, propone di indire una sottoscrizione «popolare» a due soldi, per offrire una lampada alla Vergine di Lourdes torinese perché affretti la «sospirata pace». La lampada votiva arderà in perpetuo; con la somma raccolta si provvederà anche all'olio necessario per tenere perennemente «viva la divota fiammella».
      Quale pace la Vergine può affrettare non è dato di sapere. Un buon guerrafondaio, come Marco Sbroda Girola Tupin, può comunque avere diritto di pensare che anche la Vergine congiuri con Giolitti e coi socialisti per la pace tedesca. Le pie dame devono essere tenute d'occhio: lo sappia il cav. Donvito.
      Ma la faccenda della lampada votiva non è soltanto un argomento di polizia e di polemica per quei grandi giornalisti che sono lo Sbroda cd il Tupin.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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