(22 marzo 1910).
MENTALITÀ PATRIARCALE
Sarebbe, secondo la «Rivista politica finanziaria» (organo accreditato e diffuso dal ragioniere Attilio Finocchiaro di Roma), mentalità patriarcale quella dei giudici del Tribunale di Torino, che hanno inabilitato il comm. Leumann. E la sullodata rivista procede nella sua dimostrazione con un ragionamento che è veramente impagabile. Il 90 per cento dei ricchi signori frequentano le bische nostrane e forestiere e talvolta rovinano interi patrimoni: il comm. Leumann non ha che il torto di appartenere a quel 90 per cento. I giudici che non sono all'altezza dei tempi, e non hanno riconosciuto che la bisca è ormai un'istituzione, sono dei patriarchi degni di vivere ai tempi di Noè o Matusalemme. Essi, ad esempio, non hanno pensato quale formidabile arma hanno posto in pugno alle mogli. Come la signora Mazzonis-Leumann, il 90 per cento delle nostre ricche signore potrebbero fare inabilitare i loro mariti, e ne verrebbe un disastroso capovolgimento del giure familiare, dei diritti dell'uomo e del marito, e si ritornerebbe al patriarcato nelle ricche famiglie, come pendant al patriarcato giudiziario.
Eppoi pensate: il comm. Leumann «è consigliere provinciale di Torino, persona stimatissima che occupa anche una posizione assai elevata nel campo economico e filantropico ed una notoria considerazione in quello industriale». Via, i giudici sono stati veramente indelicati nel colpire un tanto uomo. Che cosa verrà piú rispettato se non si tien conto né delle benemerenze politiche, né di quelle economiche, filantropiche e industriali?
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