O che il denaro è forse fatto per essere lasciato ammuffire? E non è filantropia farsi spennacchiare dalle «persone le quali sanno trarre profitti dalla debolezza di mente dei loro clienti», come dice la sentenza?
La vita moderna che trova la sua piú efficace rappresentazione nelle pochades parigine e nelle operette viennesi, offre innumerevoli esempi di personalità spiccate del tipo Leumann. La giornata laboriosa dedicata ad amministrare le cose pubbliche, a partecipare alle fiere di beneficenza, a trarre dalle proprie maestranze il maggior profitto possibile, a cristallizzare — terminologia marxiana — il sudore proletario. La sera e la notte tappeto verde, donnine piacevoli, compagnie rumorose, nelle quali non mancano, è vero, i lestofanti e gli scrocconi, ma d'altronde ci si diverte tanto! Questa è vita moderna, perdio! Cosa hanno a vederci le mogli, la famiglia, ecc., arcaiche istituzioni ormai superate dal 90 per cento dei ricchi signori? Ma purtroppo per il signor ragioniere Finocchiaro, ci sono dei giudici che hanno delle teorie sulla vita un po' diversa da quelle delle pochades parigine e delle operette viennesi, e, finché questa mentalità patriarcale non sarà sradicata per una maggiore diffusione della «Rivista politica finanziaria», i personaggi da operetta come il comm. Leumann non potranno mai essere sicuri di poter liberamente prodigare i milioni. È vero che in Italia c'è ancora tanta libertà quanto basta per permettere che rimanga pubblico amministratore chi è inabilitato per quanto riguarda l'amministrazione dei suoi beni privati, ma nei riguardi della libertà non si è mai abbastanza prodighi.
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Leumann Finocchiaro Italia
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