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      Per esempio, quando fu minacciato lo sciopero dei garzoni panettieri, l'Ufficio del lavoro se la prese un po' calda per il nostro modo di agire verso i dipendenti, ai quali i nostri dirigenti avevano promesso ciò che noi non avevamo affatto intenzione di mantenere. Per rimettere gli illusi, i dissidenti sulla buona strada fu fatta ingrandire la caricatura di Scalarini. Deve servire di monito perenne a noi: vedete, sembra dire la caricatura, cosa succederebbe se ci fosse a Torino il comune socialista. O ranocchi senza denti (ma con unghie aguzze, pensavo io), accontentatevi del re travicello e non preparate la via al serpe che vuol divorarvi. Il civico milanese che taglia le unghie alla cosí detta speculazione incominciando dai proprietari fornai, è un simbolo che vi deve ricordare ciò che succederebbe a voi se i malviventi di corso Siccardi si installassero in Palazzo di Città. La giunta Rossi avrà dei torti ma non si potrà mai rimproverare di aver perseguitato, per fare i cosidetti interessi dei consumatori, il ceto degli esercenti. Come vede, non si tratta di propaganda sovversiva...» Feci i miei complimenti calorosi. Ma quando a seduta iniziata, sentii dire da uno dei soci della Lega: «Fra noi possiamo dirlo, perché spero non ci sia nessun estraneo: abbiamo fatto delle grosse provviste di farina, e il decreto che fissa al 20 marzo l'inizio della vendita del pane all'85 per cento potrebbe rovinarci...», non potrei fare a meno di riguardare la vignetta ingrandita, e pensare ai Promessi sposi del Manzoni.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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