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      Ma come allora si addiverrà alla diminuzione? È sempre la questione dell'albero di Bertoldo: solamente che il principio della proprietà privata ha già avuto tali e tante aggressioni, che non pare sia il caso di strillare tanto. Caso mai sarebbe questa una prova di piú che questo benedetto principio è sempre antagonistico al benessere della collettività e della civiltà. Se non lo si fosse mai intaccato, le strade sarebbero ancora strette e luride, le case antigieniche, come cinquecento anni fa; non esisterebbero le ferrovie, non esisterebbero i monopoli sui tabacchi, sul sale, sulle assicurazioni, ecc. ecc. Ora lo Stato ha bene il diritto di limitare, quando ciò ritenga opportuno, anche il principio di proprietà per i vinai e liquoristi. Che essi si lamentino e protestino è umano e naturale. L'esercente degli ubriachi è favorevole alla lotta contro l'alcoolismo fatta per mezzo delle conferenze e dei libri stampati e che non cava il solito ragno dal solito buco, ma è ferocemente contrario a tutte le leggi che, per diminuire l'alcoolismo, facciano diminuire i suoi guadagni e nuocciano alla sua categoria.
      (28 marzo 1916).
     
     
      CRISTIANISSIMI
     
      Con l'intervento del vescovo e con la sua apostolica benedizione è stata tenuta domenica l'adunanza per lo sviluppo della cooperazione cristiana, in occasione dell'annuale assemblea della Cassa popolare di Borgo Nuovo. Dopo le solite relazioni e il discorsetto vescovile, il consigliere di parte nera avv. Marconcini pronunciò un discorso che per le affermazioni contenute è, anche per noi, abbastanza interessante.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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