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      È commovente l'accordo che subito si è stabilito fra i proprietari di casa e i manutengoli delle società gassogene a danno degli inquilini e la facilità con la quale i portinai dànno le indicazioni sugli orari di lavoro degli operai delle officine. E che strizzatina d'occhi quando vedono le facce rabbuiate delle donne che alla mattina hanno avuto la brutta sorpresa dell'interruzione del gas, e devono provvedere in qualche modo per la sostituzione del combustibile.
      Ma non bisogna arrendersi perciò. Ricordiamoci gli insegnamenti bellici di tutti i colonnelli Barone del grande giornalismo: alla guerra di logoramento non c'è da opporre che una tenace pazienza, e la vittoria non può mancare. Ogni lotta vuole delle vittime, siano pur esse un pranzo ritardato e un'illuminazione ridotta. Le sentenze dei giudici conciliatori sono una vittoria clamorosa. Per esse la condizione giuridica delle società gassogene s'è venuta chiarendo. Le società sono equiparate agli esercenti che non possono domandare un prezzo della merce superiore a quello del calmiere (il calmiere è costituito dall'impegno contrattuale di non modificare le tariffe senza un semestre di preavviso). E come l'esercente che vuol fare capricci può essere denunziato alle guardie, cosí dovrebbe essere denunziato alle guardie l'aguzzino che pretende il maggior prezzo del gas e minaccia rappresaglie in caso di rifiuto. È questo il modo migliore per tagliare le unghie alle talpe che cercano di stancare gli utenti sgretolando i muri e facendo perdere la pazienza alle donne che attendono alla cucina.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





Barone