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      La morale è la scienza dei costumi; i suoi principî astratti sono uguali per tutti, cattolici o pagani, socialisti o clericali; e che ognuno debba operare come vorrebbe che nello stesso caso operassero tutti gli altri uomini, è massima universale. Ma non perciò quando nella pratica il cattolico opera da cattolico e il socialista da socialista, l'uno e l'altro sono immorali, purché le loro intenzioni siano sincere ed oneste. E che ognuno di essi cerchi di convincere gli altri delle sue verità è altrettanto morale e doveroso. Ma il fatto è che non tutti gli specialisti della moralità sono della stessa pasta del prof. Bettazzi. Convinti di essere gli unici depositari della verità, vogliono che lo Stato dia a questa convinzione una forma coattiva, e si agitano e mettono in moto influenze politiche per ottenere uno scopo che non ha affatto carattere politico. La violenza può essere il metodo buono per dirimere le vertenze fra classe e classe e purtroppo anche fra Stato e Stato, ma non lo è certamente per dirimere quelle fra uomo e uomo e tra moralità e moralità. Boicottino i teatri e i cinematografi, come consiglia il Bettazzi, tutti gli specialisti, ma la finiscano di annoiarci coi discorsi di Luigi Luzzatti e coi progetti di leggi antipornografiche.
      (15 aprile 1916).
     
     
      AIT LATRO AD LATRONEM
     
      «Qualunque cosa possa succedere sarò sempre fiero ed onorato di stringere la mano al cav. Bauchiero ». Testuali parole di Teofilo Rossi nella sua deposizione di avantieri. Confrontatele con queste del colonnello Arango: «Ho molta stima dell'imputato Fasola e solo il giudizio del tribunale potrà far cambiare il concetto che me ne sono fatto». E si capisce la diversa mentalità dei due e il loro diverso modo di concepire l'onore e la fierezza.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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