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      La guerra attuale non può avere riscontro nel passato; mai la vita sociale, la compagine umana è stata cosí profondamente intaccata. E ci sono i giornali che assillano, che non parlano d'altro, che per forza vi costringono a dedicare una parte del vostro tempo alla cronaca europea. Con tutto ciò non pare davvero che l'umanità se ne stia sulla punta dei piedi e col naso per aria. Basta andare alla domenica, e meglio se è Pasqua, alla passeggiata del Valentino o di qualsiasi altro ameno sito delle cento città d'Italia. Ma bisognerebbe condurci tutti gli occhialuti studiosi e scrittori di libri di storia, e fargliela capire che nel passato le cose dovevano andare su per giú come adesso, e che ormai non riusciranno piú ad ingannare nessuno con le loro fantasticherie.
      Le guerre sono sempre state grandi nemiche degli editori di atlanti geografici; ma questa guerra dovrebbe far mandare al macero non solo gli atlanti ma anche tutta la enorme catasta di manuali e manualetti di storia. E poi alla storia dovrebbe sostituirsi la cronologia, e ognuno si rimpolpi le date a secondo che gli pare meglio, attribuendo ai re, ai popoli, agli eroi ciò che meglio gli aggrada, perché cosí sarà sicuro almeno di non essere ingannato dagli altri, ma caso mai di essersi sbagliato.
      (25 aprile 1916).
     
     
      P.O.B.
     
      Sono i tre tradizionali personaggi della solita commedia, P. il marito, almeno a termini di legge, O. la moglie, B. il terzo, solo vero autentico marito. La burletta del contratto matrimoniale, borghesemente filisteo, si è trasformata in piena novella boccaccesca.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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