Il magistrato è costretto a mettersi le mani nei capelli. La volontà di un coniuge dovrebbe bastare di per se stessa a sciogliere il nodo, tutt'altro che gordiano. Ma ci troviamo dinanzi non ad un semplice contratto nuziale, onusto di tutto il peso delle sante tradizioni, di tutto il fardello delle superstizioni semitiche adagiatesi nei comodi stampini della morale e degli interessi borghesi. La morale, quella vera ed universale, non avrebbe niente a ridire per una scissione tra le due parti, che non danneggia nessuno, che non lascia dietro di sé strascichi dolorosi di figli senza focolare domestico. Ma la legge, il diritto, pongono il loro veto. P. non ha dalla parte sua nessuna flagranza, nessun delegato che, cinto del fatidico tricolore, abbia sfondato una poco resistente porta di camera d'albergo o di garçonnière, ed abbia pronunziato le parole sacramentali. Perciò dovrà convivere con O., dovrà continuare a far la parte di marito decorativo, con la certezza che O. e B. continueranno a filare il perfetto amore, ridendosi degli ameni Bridoison della magistratura nostrale. Ma la morale borghese sarà salva, le istituzioni saranno rimaste immacolate, a meno che O. e B. non finiscano col farsi cogliere da qualche Sherlock Holmes posto alle loro calcagna, e il delegato, cinta la sciarpa, non pronunzi le parole sacramentali.
(26 aprile 1916).
DIO AFFITTACAMERE
Bazzicavo una volta una brigata di fiorentini e di pisani, gente allegra e spregiudicata, facile allo scherzo grasso ed alla bestemmia immaginosa.
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Bridoison Sherlock Holmes
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