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      Perciò forse non può soffrire le stroncature che ogni tanto infliggiamo qui, Sotto la Mole, ai figuri della stampa e della politica torinese. E non lascia passare occasione per ammonirci, per dimostrarci direttamente e di straforo il suo disgusto per le nostre invettive e le nostre ingiurie, che turbano la piccola beota arcadia dei bôgianen.
      Guarnieri (un saluto al parente) si accorge che i conciliatori torinesi rendono degli eccellenti servizi ai padroni di casa, livragando i diritti dei poveri inquilini chiamati sotto le armi e lascianti nelle case mogli e figliuoli affamati, e, naturalmente, maltratta come si conviene questi ff... di magistrati. Brusasco arriccia il naso e lo rimprovera di mancanza di rispetto alla magistratura e alla res judicata. È vero che in conclusione i conciliatori mutano di colpo l'interpretazione della legge, e la giurisprudenza muta anch'essa, nel mentre la loro querela li copre di ridicolo e fa la fine miserevole a tutti nota... mentre con ogni probabilità essi avrebbero continuato a fare i comodi dei proprietari. Un mio intimo amico scaraventa una serqua d'insolenze meritatissime contro un reporter che falsifica i resoconti giudiziari per sfogare la sua bile antisocialista contro qualche oscuro operaio, che è incappato nelle reti della giustizia, e Brusasco ritorna a biasimarci ed a deplorare i nostri metodi polemici. Ma è anche vero che quel signore ha cambiato sistema... Oggi c'è Ciriola-Tupin che manda allo sbaraglio il gerente della «Patria», che fa rimangiare in un processo tutte le accuse strombazzate contro la spia tedesca, ed in un altro lo fa condannare a dieci mesi ecc, per diffamazione contro un noto professionista cittadino.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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