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      Funziona sempre con ottimi risultati; chi perde una gamba poteva perdere anche un braccio: miracolo; chi ci rimette un occhio poteva rimanere cieco completamente: miracolo; chi ha avuto una palla nello stomaco, poteva morire: miracolo! Chi è morto va in paradiso: miracolo!
      E per ultima, trascurando tante altre succursali, la sezione elettorale. Utilissima per gli affari dei ricchi e qualche volta anche per quelli privati del fasciato Zaccone!. Con questo mezzo Gesù fa il galoppino elettorale per la borghesia liberal-massonica; protegge il municipio torinese dall'invasione dei barbarossa proletari; assicura il governo delle scuole elementari e delle opere pie ai preti e alle relative perpetue; impedisce che sette frati, sempre viventi da non so quante diecine d'anni, possano essere mandati via dal Convento del Monte, che dovrebbe essere restituito alla fanciullezza, alla cittadinanza; garantisce ai parroci i denari municipali necessari per impiantare la luce elettrica nelle chiese o per rinnovare le campane; ecc. ecc.
      Ah, Gesú, se tu sei mai esistito rinnova il miracolo, sorgi ad adoperare lo scudiscio. Ma tu sei morto, e la pietra dell'avello tuo non si alza piú!
      (31 maggio 1916).
     
     
      LE SMORFIE DELLA FACILE IRONIA
     
      La lettera è arrivata veramente con un po' di ritardo. E la cronaca dimentica in fretta anche i fatti che maggiormente hanno suscitato impressione. Ma forse non è male. Perché non è molto simpatico e pare non sia troppo di buon gusto mettersi a tessere ragnatele di frasi sui cadaveri ancora caldi delle ultime vibrazioni della vita.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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