È cosí bene educato Teofilo e abborre dal dare noie a chicchessia. Sia educata anche la cittadinanza, e non dia noie; se non c'è pane ci saranno sempre brioches, diceva la signorina di Lamballe, che era l'educazione in persona. Si domanda una inchiesta all'ufficio tecnico che ha lasciato cacciare il comune nel ginepraio delle liti per il palazzo dei telefoni. Teofilo in massima non è contrario, ma in minima la crede inutile; secondo lui, quando si eseguiscono opere pubbliche, si finisce sempre per litigare. A che pro dunque le inchieste? Allah è Allah, e in fin fine dei conti il governo (sempre il governo, e cioè gli italiani) pagherà i cocci. E cosí via, sempre piú d'argilla, anzi di caucciú. Noi soli ci lamentiamo, e bisogna davvero che siamo organicamente dei malcontenti, per non essere soddisfatti di queste film spettacolose che ci vengono elargite. Davvero che i circenses non mancano a Torino: Polidor, Maciste, Buy, ecc., i piú famosi, i piú costosi attori. Veramente, i piú costosi.
(9 giugno 1916).
I BLOCCHI
Un gruppo di giovani del circolo «Andrea Costa» ha preso l'iniziativa per la costituzione a Torino di un fascio internazionalista rivoluzionario che dovrebbe comprendere i socialisti, gli anarchici e i sindacalisti. Un blocco rosso insomma.
Dopo i lunghi dibattiti fatti sui nostri giornali a proposito dei blocchi, parrebbe inutile e superflua ogni altra discussione e iniziativa. Ma in realtà la questione si presenta attualmente sotto un altro aspetto.
Non è coi democratici, coi massoni, coi repubblicani che si deve fare alleanza.
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