Pagina (243/742)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Si era visto che le violente diatribe, le feroci polemiche con le quali anarchici, socialisti e sindacalisti si erano dilaniati nel passato non avevano lasciato residui di odio né creato incompatibilità assolute.
      L'iniziativa attuale dei giovani dell'«Andrea Costa» ci pare abbia un movente bellissimo, ma forse non del tutto giustificato. È opinione volgare e diffusa che gli anarchici e i sindacalisti siano piú «rivoluzionari» che i socialisti anche estremi. E questo è un pregiudizio, perché il rivoluzionarismo non è in funzione assoluta con le affermazioni gladiatorie e con la violenza di linguaggio. La storia specialmente del sindacalismo italiano può dimostrarlo. Crediamo perciò che il nostro partito non abbia affatto bisogno di queste iniezioni per irrobustirsi. Ha dimostrato di avere in sé tale e tanta energia da poter in molte occasioni servire di esempio agli altri, e non da doversi accodare agli altri. L'azione dei giovani può essere beneficamente esercitata all'interno — come finora — per rinnovare, per vivificare, per far sí che il sangue nuovo arrivi e circoli anche negli organi piú lontani dal cuore e piú refrattari. Se gli anarchici e i sindacalisti sono tali sul serio, rientrando nel partito dovrebbero cercare nuovamente di impadronirsene e di far accettare integralmente le loro concezioni; e ciò non farebbe altro che risuscitare discussioni, vecchie, stantie. Preferiamo essere distinti — senza odio, però — e operare gli uni accanto agli altri, pronti ad unire saldamente tutte le forze quando l'occasione si presenti, come indubbiamente si presenterà.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





Costa