La preoccupazione di perfezionare un membro dell'organismo non deve diventare assillante al punto da far trascurare tutto il resto. La nostra opera deve essere armonica, equilibrata, geometrica, per cosí dire, e non superficiale (il senso brutto della parola deriva appunto dall'altro semplicemente aritmetico).
Si può dire dell'organizzazione economica e del Partito socialista ciò che un antico ha detto della parentela e dell'amicizia. L'amicizia può e dovrebbe essere specialmente tra parenti, per i legami d'affetto che l'affinità fa nascere spontaneamente. Ma siccome si nasce parenti, anche se non si vuole, mentre l'amicizia è una costruzione volontaria, cosí se togli l'amicizia, la parentela sussiste lo stesso. L'organizzazione economica è un fatto naturale, perché si nasce proletari, mentre il socialismo è un atto della volontà.
L'organizzazione economica (i cattolici e i genovesi insegnarono) può esistere anche fuori del partito. Ma il Partito socialista non può esistere se non esaurisce tutti i suoi compiti, se non si afferma pienamente in tutte le sue complesse e varie attività.
(17 giugno 1916).
UN'INCOGNITA
Molti giornali si domandano, per rispondere a una domanda che prevedono sarà fatta dai loro lettori, chi sia Francesco Ruffini. E le risposte sono generiche, vaghe. Si citano i titoli dei suoi libri, i suoi precedenti accademici, la sua attività giornalistica limitata ad articoli di esumazione storica o di varietà culturale. È un'incognita per tutti, perché manca di una sagoma politica ben stagliata negli avvenimenti degli ultimi anni.
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