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      Lasciar fare, lasciar passare era la parola d'ordine, liberale quanto si vuole, ma altrettanto disgregatrice e confusionaria. Eppure non mancano gli esempi di rettori che presero posizione contro ministri incompetenti e per lo meno contribuirono a screditarli e a mantenere cosí delle possibilità di riprese piú consone ai bisogni della scuola. Credaro e Grippo sono i due poli della politica scolastica italiana, che ha avuto un solo grande ministro dell'istruzione, Francesco De Sanctis. Grippo l'analfabeta, l'incompetente per antonomasia, ha solo pochi giorni fa dato la prova del suo interesse per la serietà e la disciplina, concedendo agli studenti delle scuole private (che per il 75 per cento sono rette da clericali) di poter andare a dare gli esami dove meglio loro piacesse, e quindi dove il passaggio era piú facile, e la dipendenza di clientela piú sicura. Il grande ministero nazionale, che avrebbe dovuto essere piú che esponente di settarismo, il ministero per la miglior risoluzione degli angosciosi problemi dell'ora attuale, lo sostituisce col Ruffini. Un'incognita. Cosa ne scoppierà fuori? Un Credaro o un nuovo Grippo. Non certamente un Francesco De Sanctis.
      (19 giugno 1916).
     
     
      L'INNO DELLE NAZIONI
     
      Domenica scorsa, al giardino reale, durante il concerto organizzato dall'Associazione della stampa, fra i canti patriottici piú popolari, squillarono le note dell'Inno delle Nazioni, che fu scritto — ricordava il programma — in occasione dell'Esposizione universale di Londra nel 1862 e venne eseguito nella capitale britannica al Her Majesty Theatre, il 24 maggio dello stesso anno.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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