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      Visto e considerato tutto, la lega decide di uniformare la sua azione pratica a questi concetti, fa obbligo ai suoi propagandisti di non tirare in ballo la gentilezza latina, le punizioni del fuoco infernale e tutto il resto, armi vecchie e spuntate che hanno fatto il loro tempo e si sono dimostrate sempre inefficaci, ed insegnare invece che, essendo l'uomo causa di tutto ciò che avviene nel mondo, bisogna prendersela contro gli uomini, e cercare di togliere a quelli che ora sono i padroni la possibilità di nuocere. E poiché finora questi insegnamenti sono stati patrimonio dei socialisti...
      A questo punto il testo dello statuto che è venuto in nostre mani è monco. Non possiamo perciò dire quale sia l'ultimo obbligo. Possiamo però assicurare che dati i nomi delle persone che compongono il comitato direttivo della lega (conte Prospero Balbo, cavalier Edoardo Bellia, conte Olivieri di Vernier, ecc.) non sia da pensare che si consigli ai soci di iscriversi nel nostro partito. Del resto noi non li vorremmo.
      (1° luglio 1916).
     
     
      COSCIENZA TRIBUTARIA
     
      È proprio necessario che Luigi Einaudi intensifichi la sua propaganda. È indispensabile che la borghesia acquisti una coscienza tributaria e non dia di sé miserevole spettacolo ad ogni nuovo aggravio. Proponiamo alla giunta di istituire una cattedra ambulante di predicazione tributaria e di assegnare l'alto ufficio agli scrittori dei giornali cittadini come Borgatta, Cabiati, Lissone sotto il severo patronato del direttore della «Riforma sociale». Perché siamo usciti dal Palazzo di Città profondamente disgustati e perplessi sui destini della patria, e vorremmo fosse posto termine alla gazzarra che si delinea indecorosa.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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