E qui entra in scena la grande donna ideale, armata di spada e bilancia. Che accadrebbe mai se il signor Tokeramo, rappresentante del Mikado, dovesse venire arrestato, condannato? Il costume del recluso sul factotum di un re? Pericolo di guerra!... Ed allora non c'č che da fare una cosa: accusare un innocente e mandare in galera il segretario del reo, che ha l'unica colpa di non essere anch'egli mandarino e quindi degno dell'impunitŕ. In nome della patria, Tokeramo dopo un mese, roso dal rimorso, muore; ma se egli riscatta cosí in parte la sua colpa, non riscatta per nulla l'altra grande colpevole dell'ingiustizia: la patria giapponese.
[Venticinque righe censurate].
(16 luglio 1916).
PETTEGOLEZZI
Ci giunge un poco in ritardo (ma non č possibile, purtroppo, tener dietro a tutti gli importanti giornali che si pubblicano nella nostra provincia) la «Gazzetta di Mondoví». Essa annunzia che l'«Avanti!» ha fatto questa grande rivelazione: «Vinaj Vittorio, avvocato di Mondoví, non risulta iscritto nei ruoli di ricchezza mobile, né a Mondoví né a Roma». Segue qualche decina di righe per spiegarci come l'on. Vinaj sia stato cancellato dai ruoli di Roma, dopo che indossň la divisa militare; e si parla anche di indagini meravigliosamente inutili, insipide e cretine.
Ora, lo scrittore della «Gazzetta di Mondoví», se sapesse leggere i giornali, avrebbe potuto apprendere da quel nostro articolo, che l'ha fatto imbestialire, che noi riportavamo i risultati di un'inchiesta fatta dalla «Riforma sociale», una autorevolissima rivista di scienze economiche e finanziarie pubblicata nella nostra cittŕ da uomini del campo conservatore.
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