[Sedici righe censurate].
Ed in contraccambio di tutto ciò il sindaco rassicura i suoi amministrati che il decoro sarà tenuto sempre alto, che gli edifizi pubblici avranno sempre delle bandiere nuove di zecca, ed i torinesi non arrossiranno nei confronti con le altre città. Il pennacchio di Cirano starà sempre fieramente diritto sul casco spagnolo di Teofilo Rossi. Tutto il resto per il nobiluomo di Carmagnola non è che letteratura.
(25 agosto 1916).
L'INDIFFERENZA
È invero la molla piú forte della storia. Ma a rovescio. Ciò che succede, il male che si abbatte su di tutti, il possibile bene che un atto di valore generale può generare, non è tutto dovuto all'iniziativa dei pochi che fanno, quanto all'indifferenza, all'assenteismo dei molti. Ciò che avviene, non avviene tanto perché alcuni vogliono che avvenga, quanto perché la massa dei cittadini abdica alla sua volontà, e lascia fare, e lascia aggruppare i nodi che poi solo la spada può tagliare, e lascia salire al potere degli uomini che poi solo un ammutinamento può rovesciare. La fatalità che sembra dominare la storia è appunto l'apparenza illusoria di questa indifferenza, di questo assenteismo. Dei fatti maturano nell'ombra, perché mani non sorvegliate da nessun controllo tessono la tela della vita collettiva, e la massa ignora. I destini di un'epoca sono manipolati a seconda delle visioni ristrette, degli scopi immediati di piccoli gruppi attivi, e la massa dei cittadini ignora. Ma i fatti che hanno maturato vengono a sfociare, ma la tela tessuta nell'ombra arriva a compimento, e allora sembra che la fatalità travolga tutto e tutti, che la storia non sia che un enorme fenomeno naturale, un'eruzione, un terremoto, del quale rimangono vittima tutti, chi ha voluto e chi non ha voluto, chi sapeva e chi non sapeva, chi era stato attivo, chi indifferente.
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Sedici Cirano Teofilo Rossi Carmagnola
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