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      E se ciò è vero, e se è vero che certi sistemi e certe massime fondamentali non sono state mutate e che il massonismo trionfa ancora in molte sfere, dobbiamo essere proprio noi, le vittime cinquantenarie di questi sistemi e di queste massime, a turibulare al vento inni di solidarietà e concioni di supine adesioni?
      Non diciamo che le stesse parole sarebbero state usate dal cardinale Borromeo per i moderni Abbondi, né che la cultura storica dell'organo vaticanesco sia molto sopraffina. Ma è tuttavia vero che quelle domande i cattolici se le fanno e rispondono affermativamente, è vero che nelle prediche sono contrari allo Stato liberale e che dicono ingiusto e anticattolico tutto ciò che è sua specifica attività. Come è vero altresí che turibolano al vento inni di solidarietà e concioni di supine adesioni. Come è vero che nel '98 il ministero, di cui era parte Sonnino, scioglieva i circoli cattolici insieme a quelli socialisti e mandava a Finalborgo don Albertario insieme a Paolo Valera e a Filippo Turati. Come è vero che oggi nel ministero, di cui è parte ancora Sonnino, troviamo Filippo Meda. Come è vero che Bissolati e Canepa e Bonomi sono stati scacciati dal Partito socialista che non dimentica le condanne del '98, mentre il «Momento» non sconfessa Meda, Fino, Gribaudi, Mattei, Gentili, perché don Abbondio dimentica ogni singolo scapaccione per paura dei nuovi e perché vuole conservare il suo cantuccino tranquillo e la sua Perpetua che gli propina ogni sera il vinello confortatore.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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