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      Nel mese di ottobre dovrà tenersi a Milano un convegno di studiosi per la riaffermazione della verità dei principî del libero scambio. I socialisti torinesi dovrebbero far sí che per loro iniziativa, e previo accordo con la direzione del partito, in tutta Italia si abbia una grande manifestazione proletaria che affermi il suo fermo proposito di opporsi a qualsiasi tentativo nuovo di inasprimenti doganali, e domandi che l'economia nazionale sia incanalata nelle vie della libertà. Il proletariato italiano deve fare un atto che dimostri la sua unità, rimasta salda attraverso le vicende della guerra. Il proletariato ha un programma economico; faccia che esso incominci a diventare una realtà.
      (23 settembre 1916).
     
     
      I COMMISSARI CAVALIERI
     
      Non deve far meraviglia che lo Stato dia la croce di cavaliere e la commenda anche ai questurini. Tutt'al piú, può meravigliare che esista chi non sente ribrezzo d'essere compartecipe di onorificenze coi questurini. Ma questi hanno perfettamente diritto al cavalierato. Nessuno è piú cavaliere dei commissari e degli agenti. E ci tengono ad esserlo, specialmente i piú intellettuali, quelli che il loro dovere fanno con zelo intelligente, e che, perciò (oh sorte matrigna!), vengono bocciati nei concorsi.
      Il cav. Tabusso, per esempio, è di una cavalleria estrema. Nei piccoli subbugli di piazza, quando non è affatto pericoloso affrontare la situazione, perché la situazione è rappresentata da galantuomini e non da malviventi, il cav. Tabusso diventa un paladino addirittura.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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