Il giolittismo dell'amministrazione Rossi è capace di tutto. Come ha pensato ad evitare i disagi e gli infortuni di viaggio al vapore carbonifero, può essere indotto dalla sua fede... greca a preservare i suoi edifici dagli infortuni aerei. E non si deve a cuor leggero scherzare con le bandiere e con l'animo garibaldino. La bandiera è il simbolo piú puro della fede di un popolo. E troppa gente maligna ha finora sostenuto che la fede di Teofilo Rossi e compagni è appunto fede greca. Ci mancava proprio la bandiera per rafforzare questa diceria stupida. Mancava proprio che mettessero sotto la tutela del vessillo piú neutrale d'Europa gli affari del municipio. Per dar modo alla facile caricatura di rappresentare l'italianissimo vinattiere torinese con le vesti del vittorioso basileus di Atene, che anch'egli esporta all'ingrosso il passito di Scio e di Cefalonia, e, come Teofilo Rossi, divide il suo tempo fra le glorie eroiche e il pacifico commercio del dolce succo dell'uva.
Il prof. Romano non aveva certo bisogno del nostro richiamo. Ma abbiamo voluto dimostrargli che anche noi abbiamo una sensibilità, e certe questioni ci stanno a cuore. Tanto piú che da tempo siamo persuasi che l'affare dei carboni municipali sia proprio un affare che puzza di fede greca, e che i consumatori non tarderanno ad accorgersene.
(28 settembre 1916).
IL CALMIERE ALLA QUESTURA
La questura ha comunicato il suo bilancio-profitti per il mese di settembre. Grassi profitti, troppo grassi profitti. Che si prestano alla critica, come quelli delle altre società commerciali esplicanti la loro attività in tempo di guerra.
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