E questa origine non deve essere dimenticata; deve anzi diventare il suo segno di nobiltà. Occorre che i venturi lo sappiano, che i nipoti imparino dagli esempi dei loro avi. Eppoi, si sa, la nazione ha bisogno di altri grandi sforzi, e perché questi siano compiuti ogni stimolo nuovo, originale, non deve essere trascurato. In Francia si propone la Legion d'onore a chi dà maggior numero di figli alla patria. Gli spagnoli facevano cavaliere chi piantava dodici o quindici noci. A noi non mancano i figli, mancano le armi, mancano gli strumenti, le industrie. Si creino i cavalieri del crisantemo. Piú crisantemi sulle tombe, piú crisantemi sui petti dei nuovi demiurghi della grandezza italiana. Alla croce, alla rosellina si aggiunga il crisantemo, il fiore dell'oro, un semplice fiore, con un rubino nel mezzo, un sanguigno rubino che ricordi i crisantemi delle tombe.
Regaliamo l'idea al nuovo comitato. Date crisantemi ai morti delle trincee; ma non dimenticate gli altri combattenti, quelli che creano il domani, che sono costretti ad arricchirsi per la ben piú terribile battaglia del domani contro l'imperialismo economico. Anch'essi aspettano i loro crisantemi.
(30 ottobre 1916).
L'IDEA TERRITORIALE
Non trovo un altro aggettivo. La lingua italiana non ha un altro aggettivo, e anche questo fatto ha la sua significazione. Non si potrebbe tradurre in italiano né la parola, né il concetto che in francese suona déraciner, déracinement, nei libri — per esempio — di Maurizio Barrès. È questa un'idea storica, essenzialmente storica, che presuppone un lungo lavorio di penetrazione culturale, e non può diventare patrimonio delle coscienze per via di ragionamento, perché è un abito mentale, che si prende dalla collettività cosí come il linguaggio, come la fede.
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Francia Legion Maurizio Barrès
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