(21 novembre 1916).
IL PROSSIMO NUMERO
Da qualche tempo non abbiamo piú pubblicato le solite puntate dell'allegra istoria di Teodoro e soci. Il prossimo numero... è diventato un numero remoto. Ma la puntata odierna dà un sapore nuovo alla commedia allegra (non la chiamiamo pochade perché i personaggi di questo genere letterario, schiettamente parigino, hanno o mostrano di avere dello spirito, della verve, mentre i nostri sono la quintessenza della goffaggine e del bertoldinismo). Entra in scena l'elemento femminile. E noi siamo soliti rispettare le signore. Perché non c'è molto sugo a prendersela con le signore, quando nella vita esse si accontentano di curare la lucentezza del pelo del loro canino o la riuscita di un five o' clock elegante, o altre simili squisitezze proprie delle moderne femmine della grassa borghesia, che amano tanto far le scimmie delle dame della vecchia nobiltà. Ma la gonnella profumata vuol fare anch'essa del femminismo. E del femminismo il quale ci fa arricciare un po' il naso.
Femminismo che è intermediarismo politico, cuscinettismo politico. Una forma di intrigo perfettamente moderno e democratico... la lotta di classe alla violetta di Parma, incipriata, e arricciolata proprio come il cagnolino da manicotto. E qualche categoria proletaria femminile disorganizzata si presta a fare il cagnolino e a strisciare le gonnelle della signora del vice-ministro. E la signora di S. E. Cesare Rossi, socio di Teodoro, si compiace della sua missione di pacificatrice delle lotte sociali.
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