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      E tra il rispetto e l'affetto per il suo papà e l'affetto e il rispetto per la maestra è presa da un'angoscia che io vorrei evitarle, non essendo ancora matura intellettualmente per comprendere che può anche esistere disaccordo tra due persone che per lei rappresentano tutta la vita spirituale. Io so che in questa angoscia, che non deve essere solo la mia bambina a sentire, è riposto un problema pedagogico che le autorità dovrebbero risolvere nel modo piú liberale, facendo sí che la scuola sia solo una scuola di cultura, e lasciando alle singole famiglie il compito di educare come meglio loro piace i propri figlioli. Se in iscuola insegnassero il Budda nostro o il Nostro Allah, le bambine non diventerebbero perciò cattive: eppure allora il "Momento", si unirebbe a me a protestare, e probabilmente sfodererebbe anch'egli il nome della libertà di coscienza. Io non voglio essere ipocrita con la mia bambina, ecco tutto: e lo sarei se lasciassi che ella potesse credere che non sono abbastanza convinto delle mie idee, per permettere che il suo spirito diventi una specie di valigia di tutte le opinioni correnti nel mondo».
      (15 dicembre 1916).
     
     
      IL DOVERE DELL'ON. QUINDICILIRE
     
      L'on. Quirino Nofri, piú volgarmente noto come l'on. Quindicilire, ha scritto un articolo sulla restrizione dei consumi che ha avuto una discreta fortuna. Pensato come poteva pensarlo l'onorevole, a seconda cioè delle ultime convinzioni di costui, è stato riportato dalla «Gazzetta del Popolo», dal «Messaggero» e non sappiamo da quanti altri organi ed organetti della trionfante democrazia.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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