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      La casa mutilata deve risorgere, piú forte, piú bella, piú minacciosa di prima. Sarà murata di queste idee, sarà cementata di questa solidarietà. E la sua nuova forza, la sua nuova minaccia, avranno un significato ancor piú ampio e comprensivo, perché saranno la forza e la minaccia di tutto il proletariato torinese.
      (24 dicembre 1916).
     
     
      PREOCCUPAZIONI
     
      La posta mi trasmette una circolare della mia parrocchia. Non conosco né il curato né la parrocchia, ma ciò non impedisce che essi esistano, e che io sia una pecorella del loro gregge, e che essi pensino alla mia salute spirituale, e che magari consacrino qualche minuto del prezioso loro tempo per invocare dall'angelo annunziatore il miracolo del rammollimento delle durezze del mio cuore.
      Pertanto la circolare mi dispone alla soavità, alla tenerezza. Domanda un contributo per l'elevazione di un tempio votivo a Maria Annunziata, vorrebbe riunire tutta l'Italia ai piedi di Maria SS. per implorare vittoria e pace, protezione ai combattenti, eterno riposo ai caduti. È accompagnata da alcune copie di una pubblicazione periodica, «Votiamoci a Maria!»; ricorda che la SS. Annunziata ha protetto in mille battaglie i magnanimi principi di Casa Savoia, ricorda che la immagine della dea brilla sul petto del nostro eroico sovrano nel collare benedetto, e ricorda perciò che essa è la speciale protettrice degli eserciti e dei soldati d'Italia. Ma questi ricordi non hanno neanche essi la virtù di indispormi, di strappare almeno un piccolo urlo alla mia coscienza di giacobino.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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