Per lei il bianco è il nulla, ci vuole l'evoluzione, ci vuole il progresso. Ha bisogno di vedere il seme deposto nell'humus, il suo sbocciare, il crescere della pianticella, l'erba che si irrobustisce in legno, che diventa albero e dà finalmente i suoi frutti, dolci o di tosto. E non vuole persuadersi che la società non ha di queste leggi determinate. Si meraviglia quando al posto della rosa spampanata, piena di apparente vitalità trova ad un tratto... il garofano rosso, che non aveva dato di sé fin allora testimonianze di vitalità cosí prodigiosamente fulminea. La gente volgare vuole il volto subito, e confonde perciò con esso la maschera attuale. La maschera che, barbarie orrida nel Medioevo, si è rivelata solo nella rigogliosa vita dei Comuni per il lavoro che era stato compiuto nella chiusa cerchia della vita artigiana. La maschera che oggi è il bianco della censura, e sarà domani la nostra trionfante rivoluzione.
(14 gennaio 1917).
CADAVERI E IDIOTI
È corsa voce — ed è certo uno scherzo malizioso, ma uno scherzo significativo — che la Selezione torinese del partito abbia stabilito nei giorni scorsi di non ammettere d'ora in poi soci che abbiano superato ne' loro studi la terza elementare.
Il «Corriere della Sera» si diverte a incrociare su questo spunto le solite spiritose frasi che piacciono tanto ai suoi lettori, anche quando se le son sentite ripetere per la centesima volta. Socialisti: idioti e nefandi; socialisti: proletari dell'intelligenza; socialisti: protozoi che si rivoltano alla superiore specie dei mammiferi; socialismo: manovali contro intellettuali; socialismo: analfabeti di tutto il mondo unitevi, perinde ac idiotus (come un solo idiota, traduzione ad uso dei nostri soci).
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