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      Lasciare che la coscienza dei bambini sia manipolata dai preti, sia invischiata di vanità, di pretismo, di lacrimoso spirito cristiano è un permettere che i bambini soggiacciano ad una violenza. Per una falsa concezione della tranquillità domestica si lascia da molti che ciò avvenga. Tranquillità domestica prende il significato di poltroneria. Poltroneria dell'uomo che rinunzia al proprio compito di educatore, che rinunzia alla verità delle sue idee, che rinunzia alla sua coscienza per evitare qualche piccolo attrito, per evitare una discussione. Mentre non sarebbe difficile trovare un accordo tra l'uomo e la donna sui criteri generali da seguire per l'educazione interiore dei figlioli, sulla base della libertà piú ampia di coscienza. I figli dei proletari devono essere lasciati liberi di poter scegliere nell'età piú matura la via che meglio loro aggradi; nessuna ipoteca sul loro carattere, sul loro avvenire. Si diano loro gli elementi per poter meglio e con maggior sicurezza scegliere. Ma siano elementi di pensiero, non vane vistosità di cerimonie esteriori. Il pericolo è qui appunto: che non si dà ai bambini una vera educazione religiosa, ma li si abitua solo ad appagarsi di pompe vane, di vestitini, di palme, di ipocrisie.
      I padri di famiglia proletari devono cercare di impedire che continui questa azione antieducativa delle cerimonie religiose. È un loro dovere categorico. La settimana di Passione di Cristo non deve essere la settimana di passione della coscienza della fanciullezza, indifesa dalla poltroneria di quelli che invece dovrebbero difenderla.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





Passione Cristo