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      Il Manifesto dei comunisti è anche un inno (e sia pure quest'inno un epicedio) alla borghesia produttrice, creatrice di scienza, di tecnica, di ricchezza. Daneo è uno spurgo della borghesia. È tafano che si nutre di sangue piagoso. È piccola astuzia, faciloneria, pigrizia mentale e fisica. Certe sue conversazioni private in municipio sono, per la legge borghese, delitti di alto tradimento. Tutta la sua vita è un alto tradimento per la morale del bene sociale.
      Ma in Italia Daneo parla per la Patria [cinque righe censurate].
      (22 dicembre 1917).
     
     
      IL TRIANGOLO E LA CROCE
     
      Il «Momento» contro la «Gazzetta del Popolo». La «Gazzetta» riporta le accuse di Pirolini contro i preti, ma non riporta le rettifiche e le smentite. Il «Momento» si arrovella: la sua ira santa si converte in moneta spicciola di ingiurie. Il «Momento» non ha rettificato la sua invenzione sulla morte del brigadiere Fiorucci, dovuta a Francesco Barberis e complici. Io che non sono santo non m'incollerisco e non converto la mia santità in ingiurie. Io mi spiego che il «Momento» e la «Gazzetta» si comportino allo stesso modo verso gli avversari: calunniare e non rettificare. La croce e il triangolo sono due simboli di due mentalità opposte ma simili. Cattolici e massoni, clericali e democratici rappresentano uno stesso momento dello spirito. Iddio equivale al grande architetto: l'occhio che perseguita Caino, i massoni l'hanno imprigionato in un triangolo, forse prima che una condanna a morte eseguita colla croce, secondo l'uso romano, regalasse ai cattolici il loro simbolo.


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Sotto la mole
1916-1920
di Antonio Gramsci
pagine 742

   





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